La
battuta di pesca rappresenta la sintesi di tutti i nostri sforzi e delle nostre
aspettative e per tale ragione merita una scrupolosa organizzazione. Se è vero che è
possibile improvvisare una pescata lungocosta, magari anche a nuoto, è altrettanto chiaro
che un tipo di pesca come il nostro ci obbliga ad una impeccabile pianificazione dei
tempi, delle tattiche e delle attrezzature.
Abbiamo già visto come la
ricerca dei dentici e delle grandi ricciole comporti un grande dispendio di risorse
fisiche ed economiche e soltanto la perfetta razionalizzazione di ogni singola componente
può garantire il successo. Possiamo tranquillamente affermare che, al di là delle
necessarie prestazioni fisiche, è proprio questa capacità di prevedere, intuire e
pianificare che fa la differenza finale, distinguendo un pescatore mediocre da un
fuoriclasse.
Con il passare degli anni,
una volta acquisita una esperienza sul pesce sufficiente da garantirci buone possibilità
di cattura, ci accorgeremo che il compito più importante consisterà nel riuscire ad
arrivare nella zona buona nel più breve tempo possibile ed al momento giusto, quasi come
se disponessimo della magica sfera di cristallo in grado di farci vedere quello checi
aspetta sul fondo ancor prima di tuffarci. Questo avverrà sempre più spesso ma non c'è
niente di miracoloso: si tratta soltanto del frutto delle innumerevoli esperienze, anche
negative, che il nostro istinto di predatori cataloga ed analizza per poi estrapolare la
tattica vincente.
Poiché non tutti siamo
dei Pico della Mirandola, per facilitare questo compito consiglio di annotarsi
sistematicamente i principali parametri di ogni singola uscita, quali data e ora,
condizioni meteomarine, luoghi visistati, catture effettuate e loro profondità. In questo
modo in breve disporremo di un archivio in grado di fornirci un considerevole aiuto nel
determinare le stagioni, gli orari ed i luoghi più propizi per le nostre catture.
Ricordo con piacere alcune
fruttuose battute di pesca in cui mi sono reso conto di avere dato il meglio in termi di
pianificazione. Ho ancora vivo il ricordo di una pescata pomeridiana rubata al lavoro in
cui ho percorso oltre settanta miglia in gommone per visitare cinque diverse secche dalle
quali, con meno di dieci tuffi, ho prelevato tre grossi dentici, una ricciola di trenta
chili ed una cernia di media taglia. Anche se non è possibile stilare regole universali
poiché le variabili in gioco sono molteplici e di difficile previsione, in questo
capitolo cercherò di fornire alcune linee guida per aiutare chi si accosta a questo tipo
di pesca a sviluppare il giusto spirito di osservazione ed analisi, risparmiandogli per
quanto possibile cocenti delusioni e perdite di tempo.
Per motivi di praticità anche la
trattazione relativa alla BATTUTA è stata realizzata nel formato PDF che
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