La maggior parte dei fondali sono ricchi di pesce, ma per pianificare al meglio la battuta è essenziale procurasi una cartina nautica aggiornata. Le zone dove la pesca è vietata sono tre, due a Nord ed una Sud. La prima due vanno da Cala Jugadora compresa fino a Cala Cullare da Punta dels Tres Frares a Cala s’Arenassa. La terza si estende da Punta del Lloar a Cala d’Oques. Purtroppo la prima parte comprende anche l’isola Maça d’Oros e le risalite adiacenti, sicuramente le zone più spettacolari e pescose di tutto il Capo. Va anche ricordato che le acque antistanti l’isola s’Encalladora costituiscono riserva integrale dove è vietato anche il solo transito delle imbarcazioni. Uscendo dala baia di Cadaquez a sinistra si incontrano gli isolotti de La Messina, una delle zone più interessanti.

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Lungo le pareti pascolano grossi saraghi e branzini, mentre spostandoci un po’ più fuori dalle due estremità Nord e Sud si incontra una serie di risalite sui 20-25 metri dove con acqua più limpida l’incontro con i dentici è quasi certo. Il tratto compreso tra Portlligat e l’inizio della zona vietata offre buone possibilità di cattura perchè la costa frastagliata è ideale per l’agguato nella risacca. Soprattutto in prossimità delle molte punte ogni minimo ridosso può riservare grandi sorprese e conviene pescare in staffetta scorrendo tutta la costa. Per chi vuole scendere anche d’inverno bastano pochi tuffi per trovare le numerose cigliate e risalite che caratterizzano questi fondali e non è raro l’incontro con branchi di dentici o grosse ricciole, anche se la visibilità ridotta ci permette di avvistare le prede solo all’ultimo momento, Nelle giornate di forte tramontana questa parte rimane ridossata consentendoci di pescare agevolmente e soprattutto di eseguire ancoraggi sicuri. Con condizioni più favorevoli doppieremo il capo per trovare ancora un’ottima zona compresa tra le due riserve. Qui il pesce è presente dappertutto, anche all’interno delle insenature, e bisogna mantenere una costante attenzione perché in ogni tuffo potrebbe sfilarci davanti la spigola dei sogni. Disponendo di un ecoscandaglio conviene provare qualche tuffo sulle secche Bau de Fora, due cappelli a 5 e 10 metri che per l’esigua profondità sono alla portata anche d’inverno. Dopo la riserva dei Farallons troviamo ancora qualche tratto interessante, soprattutto quello compreso tra la fine del parco e Cap Ravener e tra l’isolotto la Galera e Cap Gros, dove in passato abbiamo catturato parecchi branzini e orate di mole. A destra del golfo di Cadaquez conviene tuffarsi sotto il faro di Cala Nans; tra i grossi massi e le numerose dorsali è facile l’incontro con grossi saraghi e con i dentici qui sempre presenti. Procedendo verso Sud la costa alterna franate e pareti dove la presenza dei pesci è incostante e molto legata alle condizioni meteorologiche, ma nelle giornate giuste e con tecniche miste è possibile fare ottimi carnieri. Molti dei tratti più pescosi sono raggiungibili anche dalla costa e le numerose insenature offrono molte possibilità per uscire dall’acqua anche con mare mosso, ma l’ausilio di un mezzo permette rapidi spostamenti ed aumenta le possibilità di trovare i pesci che al variare del tempo e degli orari si spostano da una zona all’altra con estrema facilità. I fucili dovranno essere medio lunghi, generalmente tra i 90 e 110 cm, e il mulinello è d’obbligo, perché anche pescando all’agguato è sempre possibile l’incontro con pesci di mole. Dopo la fine di novembre l’acqua è spesso gelida e la muta da 7mm diventa indispensabile, così come guanti e calzari di buon spessore. Per pescare all’agguato la zavorra dovrà essere abbondante, ma attenti a non esagerare perché spesso nel seguire una dorsale ci troveremo senza accorgercene a tuffare oltre i venti metri in pieno assetto invernale. Il periodo migliore per i branzini va dai primi di dicembre alla fine di gennaio, mentre i saraghi e le orate sono presenti durante tutto l’anno. Le nostre esperienze di questa zona si limitano all’inverno, ma siamo certi che nella bella stagione queste acque siano ricche di dentici, cernie e soprattutto grandi ricciole, vista la presenza di innumerevoli secche e guglie e l’estrema abbondanza di pesce azzurro. Ricordatevi che per pescare occorre avere la licenza di pesca della Catalunya che dura tre anni e può essere ottenuta a pagamento presso l’ufficio di turismo aperto soltanto nei giorni feriali. In paese ci sono due negozi di attrezzature subacquee, ben forniti per l’ARA ma non per l’apnea, quindi cerchiamo di portarci i ricambi più importanti, come aste, ogive, elastici. Lo scivolo è situato nella parte Nord del golfo e lo si raggiunge percorrendo il lungomare; Il fondo dissestato e l’inclinazione esigua possono creare problemi all’alaggio di gommoni di dimensione superiore a cinque metri, peraltro inutili se consideriamo che i nostri spostamenti saranno di poche miglia e interamente lungocosta. Non esiste un porto vero e proprio: il ridosso è esclusivamente naturale ma soltanto lo scirocco può creare qualche problema al suo interno. Il gommone può essere lasciato all’ormeggio lungo la banchina o ad uno dei tanti corpi morti disseminati nella baia, anche se noi preferiamo alare il mezzo ogni sera per non dover trasbordare le attrezzature.

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